Crisi nei bandi di ingegneria e architettura: il punto del CNI sulle nuove norme

Continua ad essere dura la crisi nel settore dei bandi pubblici di ingegneria e architettura. Secondo il centro studi del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri, nell’ultimo trimestre del 2011 è stato registrato un calo del 29,5% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Tra i settori colpiti ci sono progettazione, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza, collaudo, misura e contabilità.

La contrazione riguarda anche le aggiudicazioni, che nonostante siano raddoppiate rispetto al precedente trimestre, fanno registrare un calo superiore al 90% se confrontate con l’anno precedente.

Il Cni spiega che la situazione è in parte dovuta all’entrata in vigore del regolamento attuativo del Codice appalti, in base al quale nei bandi deve essere indicato il ribasso massimo consentito e l’utilizzo delle tariffe professionali per la definizione del prezzo a base d’asta. In linea con le nuove disposizioni, il ribasso medio è sceso dal 48% al 32,3%, mentre quello massimo è passato dall’86% al 55,2%.

Il panorama, conclude il Cni, potrebbe ulteriormente peggiorare con l’abrogazione delle tariffe contenuta nel decreto sulle liberalizzazioni. Secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri, il mercato dei bandi della progettazione  potrebbe tornare ad una “selvaggia autonomia, con effetti devastanti sulla sicurezza e sulla qualità delle opere pubbliche”.

 Scritto da Paola Mammarella

Dialogo per ristabilire la fiducia nel fotovoltaico, le proposte di Anie Gifi

Più rapporti con le banche e dialogo interoperativo tra associazioni di settore, installatori e progettisti. Sono i propositi di Anie Gifi, che continua a protestare contro le novità del decreto sulle liberalizzazioni, che ha introdotto tagli sul fotovoltaico a terra.
In una riunione nei giorni scorsi, l’associazione ha evidenziato i rischi contenuti nella norma, giudicata inaccettabile perché irretroattiva, giunta nel momento in cui il settore si stava riprendendo dopo il primo semestre del 2011, quando il decreto rinnovabili aveva creato un altro impasse per il comparto e incertezze tra gli operatori.
Ad essere in pericolo, secondo Anie Gifi, sono gli investimenti già in essere, i posti di lavoro del settore e i rapporti con investitori e banche.
Per il 2012 Anie Gifi si propone quindi l’obiettivo di conquistare una maggiore certezza e stabilità delle norme, ma anche l’unificazione delle associazioni sotto un unico cappello istituzionale, in cui è previsto anche il contributo di installatori e progettisti.
Il primo passo in questa direzione, ha affermato il presidente nazionale di Anie Gifi Valerio Natalizia, sarà il dialogo con il Gse e con le banche per ristabilire la fiducia nel settore.

 

Scritto da Paola Mammarella

Ance: investimenti pubblici in scuole, infrastrutture e sicurezza per uscire dalla crisi

La crisi dell’edilizia può essere risolta con un approccio Keynesiano. Politiche espansive ed investimenti pubblici dello Stato sono per l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, la ricetta per uscire dall’impasse in cui si trova da qualche anno il comparto edile.

Secondo l’associazione dei costruttori edili le imprese medio piccole sono a forte rischio collasso fino all’estate. I problemi di maggiore  entità sono le difficoltà nell’accesso al credito e il ritardo dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. In tutto, spiega il presidente Ance Paolo Buzzetti, sono stati persi 350 mila posti di lavoro ed è stato registrato un calo del 40% sia nell’erogazione di risorse pubbliche che negli investimenti privati.

Dato che, a detta di Ance, un miliardo investito in edilizia ne genera 3, lo Stato dovrebbe seguire alcune priorità per la ripresa. Investimenti pubblici in infrastrutture, scuole, contrasto al dissesto idrogeologico, riqualificazione urbana, manutenzioni e interventi per il risparmio energetico sembrano la soluzione per arrestare il calo degli ultimi anni. Da non sottovalutare neanche gli incentivi per favorire gli investimenti dei privati, motivo per cui i costruttori edili chiedono di ripristinare l’Iva sulla cessione di immobili dopo cinque anni dalla loro realizzazione. Misura che consentirebbe di ammortizzare i costi sostenuti nella fase di costruzione dei fabbricati.

Scritto da Paola Mammarella

Soa e idoneità negli appalti: così si individuano le irregolarità

Novità nell’accertamento dell’idoneità delle imprese a partecipare a gare di appalto. L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici spiega le modalità con cui un organismo di attestazione può richiedere ad un’altra Soa la documentazione comprovante i requisiti per il rilascio dell’attestazione di idoneità ad un’impresa.

Si tratta di una possibilità introdotta dal regolamento attuativo del Codice Appalti, in base alla quale una Soa “richiedente” può richiedere all’Authority il nulla osta per  l’acquisizione di informazioni sulla Soa “vigilata”, sospettata di aver rilasciato un’attestazione non conforme alle norme vigenti.

Nella domanda bisogna esporre i fatti e le motivazioni che portano a credere nell’esistenza delle irregolarità, ma anche indicare nel dettaglio  documenti cui si vuole accedere che, sottolinea l’Autorità di Vigilanza, devono essere strettamente inerenti all’accertamento delle presunte irregolarità da dimostrare.

L’Ufficio per la vigilanza sulle attività di attestazione compie le verifiche preliminari. Se la domanda risulta procedibile,la Soavigilata ha 10 giorni di tempo per fornire la documentazione richiesta o per opporsi.

Il provvedimento finale, che concede il nulla osta, concede 30 giorni alla Soa per consentire l’acquisizione dei documenti, più 30 giorni alla Soa richiedente per comunicare all’Authority l’esito delle valutazioni. In base alle quali l’Autorità provvede eventualmente all’attivazione del procedimento.

Bando Ue Energia Intelligente: il Gse spiega come partecipare

Saranno presentati il 20 febbraio prossimo i contenuti del bando Energia Intelligente per l’Europa2012, inscadenza l’8 maggio. Il Gse, gestore dei servizi energetici, organizza una giornata informativa per  presentare la politica nazionale ed europea in campo energetico, ma soprattutto per spiegare come partecipare al bando. Continua a leggere

Riqualificazione edilizia: contro il consumo di suolo accordo tra Regioni al Nord Italia

Regioni del nord Italia riunite contro il consumo di suolo e uno stile più consapevole nelle costruzioni. Salutato con favore da Legambiente, il tavolo creato dagli enti locali costituisce un punto di riferimento, ma anche un primo passo per un paese come l’Italia, che è ancora all’inizio nella messa a punto di procedure condivise per la rilevazione degli usi del suolo.

Secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, l’accordo pone le basi per frenare la speculazione immobiliare e favorire la riqualificazione edilizia attraverso il recupero del patrimonio esistente.

Un primo passo potrebbe essere l’intervento sulle norme regionali, che al momento non contengono molte disposizioni sugli incentivi alla sostituzione edilizia per evitare nuove lottizzazioni in aree libere.

Altro sistema, ha sottolineato Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, è quello di agire sulle leve economiche che hanno finora favorito le lottizzazioni nelle aree agricole. Secondo alcune proposte di legge, conclude Di Smirne, questo tipo di attività dovrebbe diventare un’opzione diseconomica. Si potrebbero quindi convogliare gli interventi verso la riqualificazione.

Scritto da Paola Mammarella

Gare semplificate anche per i progettisti: le richieste di Inarsind

Estendere la semplificazione introdotta negli appalti dalle nuove norme sulla semplificazione anche ai professionisti che partecipano alle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Continua a leggere

Specializzazione o rischio blocco degli appalti: l’Ance sulla manovra Salva Italia

Più specializzazione, ma anche rischio di blocco per le procedure delle gare d’appalto. È il rischio in cui, secondo l’Ance, potrebbero incorrere i contratti pubblici dopo la manovra Salva Italia.

L’Associazione nazionale costruttori edili ha fatto il punto sulle novità negli affidamenti gestiti dai Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti.

Per ridurre i costi amministrativi, la manovra ha introdotto, per i contratti successivi al 31 marzo, una norma in base alla quale i Comuni con una popolazione non superiore a 5 mila abitanti devono affidare ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori nell’ambito di unioni di comuni, se esistenti, o costituendo accordi consortili.

Con la nuova normativa, sottolinea l’Ance, i Comuni con meno di 5 mila abitanti non potranno più bandire gare d’appalto in via autonoma, ma dovranno necessariamente ricorrere a centrali di committenza, mediante le unioni di Comuni già esistenti oppure concludendo accordi.

Le unioni e i consorzi potranno inoltre optare per la costituzione di una centrale di committenza ad hoc o per l`adesione alla Stazione unica appaltante regionale, se esistente, mediante la stipula di un’apposita convenzione.

In base all’analisi dell’Ance, la modifica delle norme implica sicuramente la costituzione di organismi altamente specializzati nella gestione delle procedure di evidenza pubblica e consente il superamento della gestione frammentata delle gare. D’altra parte, sottolinea l’associazione dei costruttori, i termini previsti dal legislatore per l’organizzazione delle procedure sembrano ristretti e possono far temere per un blocco delle procedure di gara.

L’Ance auspica infine che si eviti l’accorpamento delle gare dal momento che il trend delle norme va verso la suddivisione per consentire la partecipazione alle piccole e medie imprese.

 Scritto da Paola Mammarella

 

Autocertificazione non ammessa per il Durc

Il Ministero del Lavoro ha chiarito che il Durc non è autocertificabile. Le valutazioni effettuate da un organismo tecnico non possono essere sostenute da una autodichiarazione.
Secondo il Ministero, la semplificazione delle procedure vale per le informazioni personali, che il soggetto conosce con certezza, tanto è vero che sono punibili le dichiarazioni mendaci.
Al contrario, il versamento dei contributi è una questione più complessa, che richiede l’attività di un istituto previdenziale, con valutazioni tecniche e contabili. Non basta infatti accertarsi di aver pagato una somma per dichiarare la regolarità della posizione previdenziale.
L’orientamento del Ministero è stato confermato nei giorni scorsi anche da una nota congiunta di Inps e Inail.

 

Scritto da Paola Mammarella

Edilizia e Appalti: Semplificazioni in arrivo

Appalti e snellimento delle procedure in edilizia. Sono alcune delle novità comparse con il decreto sulle semplificazioni, i cui contenuti saranno confermati nei prossimi giorni.

Continua a leggere