Imu e Patto di Stabilità: i Comuni chiedono più autonomia

Più elasticità nella gestione del patto di stabilità. È la richiesta avanzata da Anci Toscana. L’associazione dei comuni lamenta tagli nell’immediato, che impediscono il mantenimento di servizi, ma anche l’impossibilità di spendere i soldi presenti in cassa.

Secondo il presidente Alessandro Cosimi, così si perde una potenziale iniziativa economica di 459 milioni. Anci Toscana propone quindi di uscire dal patto di stabilità per una serie di servizi, come la manutenzione delle scuole e la gestione del rischio idraulico.

L’associazione dei comuni chiede inoltre di abolire la tesoreria unica, che fa perdere una leva economica attraverso la quale agire a sostegno delle imprese locali, e di far rimanere nelle casse comunali i proventi dell’Imu, che devono invece essere ripartiti con lo Stato.

Grandi gare, nuovi modelli per una realizzazione più spedita

Più partecipazione per la realizzazione delle grandi gare. Il Governo ha deciso di seguire il modelli francese della consultazione, in grado di ridurre dell’80% i contenziosi sull’impatto ambientale delle gare. Su queste basi potrebbe essere redatto un testo di legge entro la fine del mese.

Il debat public dovrebbe garantire la democrazia partecipativa. Prima di avviare l’iter per la realizzazione di un’opera, il promotore deve presentare uno studio di fattibilità che consideri le possibili tensioni socioeconomiche e ambientali, i costi, i tempi di consegna e le conseguenze per l’occupazione. Successivamente, un’autorità di controllo convoca i possibili interessati, i sindaci, gli abitanti e le associazioni ambientaliste ed entro 6 mesi si effettuano le consultazioni. Se il promotore non accetta i suggerimenti emersi, deve essere consapevole che non potrà contare sull’appoggio delle istituzioni in caso di contestazioni.

Costruzioni e titoli abilitativi, i chiarimenti della Cassazione

Nuovi chiarimenti della Corte di Cassazione per gli operatori del settore edile. Con la sentenza 5624/2012 la Corte ha ribadito che nel concetto di nuova costruzione rientrano tutti gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia che non possono essere assimilate alle categorie della manutenzione, del restauro o del risanamento conservativo.
Le nuove costruzioni, specifica la Corte di Cassazione, implicano come conseguenza della loro realizzazione la trasformazione permanente del suolo in edificato.
Qualunque manufatto tridimensionale che comporta una occupazione ben definita del terreno e dello spazio aereo deve quindi essere autorizzata col rilascio preventivo del permesso di costruire.

Liberalizzazioni, al riparo gli investimenti sul fotovoltaico in area agricola

Fotovoltaico in area agricola al riparo dalla retroattività. È stato modificato l’articolo del decreto sulle liberalizzazioni che, come lamentato da diverse associazioni di categoria, poteva colpire investimenti già avviati. Per non rientrare nell’applicazione della nuova norma, è sufficiente che l’impianto entri in esercizio entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
Come spiegato da articoli di stampa specializzata, prima del decreto sulle liberalizzazioni il decreto Romani del 3 marzo 2011 prevedeva il limite di 1 Mwp e del 10% di utilizzo del terreno per gli impianti a terra su suolo agricolo entrati in esercizio dopo il 28 marzo 2012.
La prima versione di decreto liberalizzazioni accorciava questo termine, impedendo l’accesso agli incentivi per gli impianti che non potevano entrare in esercizio entro il 24 gennaio. Il rischio che gli impianti già realizzati, per cui erano già stati sostenuti investimenti, non potessero beneficiare degli incentivi è stato però cancellato con la nuova versione del decreto.

Lavoro e controlli, semplificazioni per le imprese

Il Ministero del lavoro e il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro hanno sottoscritto un protocollo di intesa per semplificare gli accertamenti sulle imprese. Il personale ispettivo non potrà richiedere i documenti già in possesso del Dicastero. Rientrano tra questi le denunce Inail e il Durc.
La semplificazione si colloca nella scia di rilancio e snellimento delle procedure perseguita dal Governo.
Gli obiettivi dell’alleggerimento degli oneri burocratici sono ad esempio presenti nel decreto sulle semplificazioni, che riduce i controlli sulle imprese per consentire attività più spedite in grado di favorire la ripresa.
Le facilitazioni non si applicano però né al settore fiscale né tantomeno a quello della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.

Rinnovabili: Assosolare punta a ridefinire gli obiettivi

Piano d’azione nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili obsoleto. Così Assosolare, che ha espresso le sue considerazioni sul decreto sul burden sharing recentemente approvato, in base al quale le Regioni dovranno contribuire a ridurre le emissioni e aumentare l’utilizzo di fonti alternative di energia.
Il presidente di Assosolare Gianni Chianetta pensa che sia importante la programmazione regionale tarata sulle specificità e potenzialità territoriali, con step intermedi da monitorare.
Per Chianetta, però, basarsi sugli obiettivi del Pan, piano di azione nazionale, è un errore perché non sarebbe aggiornato con i risultati raggiunti dal fotovoltaico.
Assosolare suggerisce quindi di correlare la definizione del burden sharing alla strategia energetica nazionale, in modo che il decreto non si trasformi solo in un adempimento normativo per il recepimento delle norme comunitarie.

Smart Cities: per l’Anci il rilancio passa attraverso ricerca e sostenibilità

È l’innovazione delle città il segreto per far ripartire il Paese. Lo sostiene Graziano Delrio, presidente dell’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, secondo il quale è necessario partire dal basso facendo rete per creare lavoro e nuove prospettive grazie alle Smart cities. Si tratta di città intelligenti, in cui la tecnologia migliora la qualità della vita.
Al momento, afferma Delrio, i fondi europei sono utilizzati solo al 7 per cento. Spesso, inoltre le risorse ci sono, ma non possono essere spese per il patto di stabilità.
Per rilanciare lo sviluppo, a detta di Delrio, occorre investire nella ricerca e semplificare le procedure che possono impedire il pieno utilizzo dei fondi europei. A tal proposito l’Anci ha manifestato l’intenzione di definire un nuovo modello di gestione e pianificazione urbana, con servizi legati alla sostenibilità.

Professionisti e separazione delle carriere, proposte di cambiamento

Tempi di cambiamento per i professionisti, con proposte per la revisione degli ordini. Come l’idea di Inarsind Messina, che punta sulla separazione delle carriere di dipendenti e liberi professionisti. Secondo il sindacato di ingegneri e architetti liberi professionisti, spesso le due categorie sarebbero in contrapposizione tra loro. I dipendenti pubblici o di aziende private rappresenterebbero infatti la controparte per i liberi professionisti. A detta di Inarsind, la loro collocazione in un ordine unico rappresenterebbe quindi una anomalia.

Per Inarsind Messina i professionisti dipendenti non dovrebbero iscriversi agli albi professionali e potrebbero essere autorizzati a svolgere la loro attività solo nella pubblica amministrazione di appartenenza. Diversamente, si potrebbe dividere l’albo in due sezioni distinte, gestite da rappresentanti diversi.

Dopo le novità del decreto sulle liberalizzazioni, si attendono quindi nuove decisioni e possibili sviluppi in tal senso.

Fotovoltaico: il Gse comunica l’aggiornamento delle tariffe

Gli impianti fotovoltaici incentivati ai sensi del DM 28 luglio 2005, per i quali è stata inoltrata domanda di ammissione agli incentivi entro il 15 febbraio 2006, il tasso di variazione annuo relativo al 2011 registra un aumento del 2,7 per cento.

Lo comunica il Gse, Gestore dei servizi energetici, che ha pubblicato sul proprio sito web l’aggiornamento delle tariffe.

Per l’anno 2012, la tariffa aggiornata sarà pari a 0,5091 euro/KWh per lo scambio sul posto e 0,5262 euro/KWh per quanto riguarda la cessione in rete. Invece gli impianti che hanno usufruito della maggiorazione del 10 per cento relativa all’integrazione architettonica.

 

Burden sharing, Regioni al Lavoro per il Raggiungimento degli Obiettivi

La Conferenza delle Regioni ha dato l’ok al decreto sul burden sharing per la ripartizione delle quote di incremento di produzione di energia rinnovabile. Il documento sul burden sharing è stato previsto dal Decreto Legislativo 28/2011, che ha attuatola Direttiva2009/28/Ce in base alla quale, entro il2020, inItalia deve aumentare del 17% l’utilizzo di energia rinnovabile. Come emerge da fonti di stampa specializzata, tenendo conto della quota importata, l’Italia dovrà produrre il 14,3% di energia da fonti alternative. Partendo dall’8%, per raggiungere l’obiettivo l’Italia punterà su biogas, geotermia, eolico e solare. Allo stesso tempo, l’efficienza energetica in edilizia consentirà di ridurre i consumi. Dopo l’accettazione da  parte delle Regioni delle percentuali e degli sforzi loro richiesti, ci saranno controlli sugli obiettivi dei piani energetici regionali, che dovranno essere aggiornati in base agli obiettivi del decreto.