Fotovoltaico, dal Gse chiarimenti su IV Conto Energia e accesso agli incentivi

In arrivo dal Gse precisazioni sul registro grandi impianti e la certificazione di fine lavori. In assenza dell’esito della verifica di rispondenza prevista dal DM 5 maggio 2011, il Gse non può valutare la richiesta di accesso alle tariffe incentivanti. Per l’iscrizione al registro grandi impianti, il responsabile deve presentare al Gestore di rete territorialmente competente la stampa della comunicazione di fine lavori, la perizia asseverata e l’attestazione del pagamento del corrispettivo dovuto per l’attività di certificazione. Il gestore di rete entro 30 giorni verifica la rispondenza delle dichiarazioni con quanto realizzato e trasmette l’esito delle sue valutazioni al Gse, che entro 120 giorni assicura l’erogazione delle tariffe incentivanti.

Il Gse ha affermato inoltre che per gli impianti che entrano in funzione dopo il 29 marzo 2012, il soggetto responsabile deve allegare alla richiesta di accesso agli incentivi un certificato rilasciato dal produttore dei moduli fotovoltaici, attestante una garanzia contro i difetti di fabbricazione per almeno dieci anni.

Clicca qui , per Inserire i dati dell’impianto per conoscere la tua tariffa incentivante

Energia, il Fisco spiega come tassare i consumi

Chiarimenti del Fisco sull’Iva da applicare alle utenze differenziate. Gli esperti dell’Agenzia delle Entrate hanno risposto alla domanda di un contribuente, desideroso di capire che aliquota Iva applicare sulla fornitura di energia termica in caso di utenza a utilizzazione promiscua.
Il Fisco ha spiegato che, se non è possibile determinare la parte impiegata per gli utilizzi domestici agevolati, che pagano l’aliquota al 10 per cento, si applica l’aliquota ordinaria a tutta la fornitura.
La differenziazione dei consumi è possibile solo con contatori distinti, cioè metodi oggettivi. Non sono invece sufficienti le soluzioni tecniche che adottano criteri presuntivi, come ad esempio la suddivisione in proporzione al valore della singola.

Via e Vas, dal Ministero dell’Ambiente un portale per la trasparenza degli iter

Il Ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione un portale per le valutazioni ambientali, in grado di accrescere la trasparenza amministrativa e collaborare con i soggetti coinvolti nelle procedure ambientali di Via, Valutazione di impatto ambientale, e Vas, Valutazione ambientale strategica.
Con il nuovo portale diventa più facile l’accesso e la partecipazione ai processi decisionali, fornire ai cittadini tutte le informazioni sulle procedure e dare alle amministrazioni gli strumenti per semplificare l’iter delle procedure.
Sul sito web è possibile conoscere in tempo reale l’iter delle procedure in corso, mentre per quelle concluse sono disponibili i dati di sintesi sempre aggiornati. Sono inoltre presenti sezioni dedicate a cittadino, proponenti e osservatori ambientali

Revisione del diritto edificatorio, l’Inu per la riqualificazione

Prioritaria l’attenzione al territorio. È il monito del presidente dell’Inu Federico Oliva, che appoggia le posizioni del Governo, spiegate nei giorni scorso dal Ministro Ornaghi.
L’Inu, Istituto nazionale di urbanistica, da anni impegnato per la riforma urbanistica e per la revisione dei principi alla base del governo del territorio, ha ricordato che oltre agli obiettivi presenti nell’agenda del Governo bisogna introdurre iniziative per la riduzione del consumo di suolo, rivedere le norme sul diritto edificatorio, insistere sulla perequazione e compensazione urbanistica, ma anche riordinare la fiscalità locale per la definizione degli oneri di costruzione.
Dato che l’attuale legge urbanistica risale al 1942 ed è quindi considerata obsoleta, secondo l’Inu il Governo dovrebbe presentare al più presto una proposta di legge. Secondo quanto affermato da fonti dell’Esecutivo, è infatti in fase di definizione una legge quadro che dovrebbe far decollare il Piano Città per la riqualificazione urbana.

Professionisti e obblighi assicurativi, in arrivo nuovi chiarimenti

Il professionista ha l’obbligo di comunicare alla direzione regionale il rinnovo della polizza assicurativa. Lo ha affermato la Direzione regionale del Piemonte con la nota 4105/2012. Chi non comunica il rinnovo entro 30 giorni non può più apporre il visto di conformità.
Il professionista che non adempie in tempo può comunque presentare la documentazione in un periodo successivo ed essere ammesso di nuovo all’elenco dei soggetti abilitati ad apporre il visto di conformità.
Come si apprende da fonti di stampa, il professionista che opera in uno studio associato può avvalersi di una società di servizi per la trasmissione telematica delle dichiarazioni. Perché ciò sia possibile, il capitale sociale della società di servizi deve essere posseduto a maggioranza assoluta da uno o più professionisti

Paesaggio e territorio, il Governo spiega il suo impegno per la riqualificazione

La tutela del paesaggio è al centro dell’attività dei Governo. Lo ha affermato il Ministro Ornaghi, intervenuto in Commissione Territorio del Senato. Come riferito dal ministro, le superfici artificiali sono aumentate del 500 per cento per lo sviluppo demografico, per gli investimenti immobiliari e per le politiche degli enti locali. Il sistema degli espropri per pubblica utilità sembra inoltre favorire il consumo di territorio agricolo.
Il Ministro ha reso noto il suo impegno per l’emanazione di nuovi piani paesaggistici in grado di recuperare il territorio e stabilire specifiche prescrizioni per l’uso delle aree vincolate. Con i nuovi piani dovrebbe diventare operativa la semplificazione prevista dal Decreto legge Sviluppo 70/2011 in base al quale il parere della Soprintendenza sarà obbligatorio, ma non vincolante e dopo 90 giorni si considera comunque favorevole.
Ornaghi ha sottolineato che il Ministero è impegnato anche a promuovere l’iniziativa legislativa per la riqualificazione dei centri urbani e periferici. Passi avanti potranno essere compiuti con le leggi regionali emanate ai sensi del Dl 70/2011, che prevede incentivi volumetrici e delocalizzazione degli edifici incongrui per la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree degradate. Si attende inoltre la presentazione di una nuova legge quadro, annunciata dall’Esecutivo, che dovrebbe lanciare il nuovo Piano Città.

Detrazione 55%, in scadenza il termine per le comunicazioni

Scade oggi, 2 aprile il termine per comunicare all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute per la riqualificazione energetica di un edificio e usufruire della detrazione del 55%. L’adempimento non è necessario se i lavori iniziano e finiscono nello stesso periodo di imposta. Per i lavori che vanno oltre il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2011, la comunicazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla fine del periodo di imposta in cui sono iniziati i lavori ed effettuati i pagamenti. Dato che il 31 marzo era sabato, il termine è slittato a lunedì 2 aprile.
Se i lavori si protraggono per più periodi di imposta, la comunicazione dovrà seguire le stesse tempistiche ogni volta.
Ad ogni modo, entro 90 giorni dalla fine dei lavori vanno inviati all’Enea i dati relativi agli interventi.
Ricordiamo inoltre che la detrazione del 55% sarà in vigore per il 2012 e poi verrà assimilata a quella del 36%.

Fotovoltaico: il Fisco spiega gli adempimenti per i professionisti autonomi

Gli utenti che percepiscono il contributo in conto scambio da parte dell’impresa che fornisce l’energia fotovoltaica sono soggetti a specifici adempimenti fiscali. Lo ha ricordato l’Agenzia delle Entrate, che già nel 2009 si era pronunciata sull’argomento con una risoluzione. L’impresa fornitrice di energia fotovoltaica corrisponde all’utente un contributo per rimborsarlo del costo sostenuto per l’acquisto dell’energia che, sottolinea il Fisco, l’utente non avrebbe dovuto sostenere nei limiti dell’energia autoprodotta.
Nel caso in cui l’utente sia un lavoratore autonomo, il contributo in conto scambio costituisce un corrispettivo rilevante ai fini Iva. Dato che il corrispettivo è relativo allo svolgimento di una attività diversa da quella professionale esercitata, l’utente dovrà tenere una contabilità separata per la produzione e cessione di energia. L’importo percepito dovrà essere fatturato all’impresa fornitrice.

Annunci immobiliari, Anit: non può essere autocertificata la classe G

Anit chiarisce che negli annunci immobiliari non può essere auto dichiarata la classe G. Secondo la normativa in vigore, dal primo gennaio 2012 negli annunci deve essere indicata la prestazione energetica dell’edificio. A tal proposito, però, l’associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico chiarisce che sono escluse le locazioni. L’unica eccezione al momento è costituita dalla Lombardia, che ha esteso l’obbligo per gli affitti. Il D.lgd 28/2011 richiede un indice di prestazione energetica, non specificando se globale o parziale. Secondo Anit, però, il D.lgs 192/2005 afferma che l’indice di prestazione energetica Ep è il consumo di energia primaria totale riferito all’unità di superficie utile o al volume lordo. Ne consegue che bisogna indicare l’indice globale, mentre non è richiesta la classe energetica, il che dà una maggiore idea dei consumi, evitando il confronto tra le classi energetiche, che nelle Regioni cambiano in base alle diverse normative. Dato che negli annunci immobiliari è richiesto l’indice e non la classe, non può quindi essere autocertificata la classe G.

 

Limiti di capitale nelle società di progettazione, l’Oice fa il punto della situazione

Secondo il Presidente dell’Oice Gabriele Giacobazzi i progettisti dovrebbero avere una visione più imprenditoriale del loro ruolo. Secondo indiscrezioni di stampa, la libertà di impresa è un principio irrinunciabile, quindi non si può pretendere di limitare il contributo di capitale nelle società di progettazione. Gli ordini professionali, secondo Giacobazzi, dovrebbero essere più aperti verso le società di progettazione, la cui attività dovrebbe essere assimilata a quella di impresa, anche se rimangono alcuni nodi aperti, come le forme societarie o la responsabilità personale.
Per Giacobazzi, l’opposizione che gli ordini opposero alla Legge Merloni contribuì alla disgregazione della centralità del progetto e fece in modo che le imprese di costruzione si riappropriassero di alcune parti del processo progettuale. Tra gli aspetti da considerare per ottenere il quadro completo della situazione c’è anche la dimensione ridotta dei progettisti italiani, con le sue ripercussioni sul mercato internazionale. Approfondisci l’argomento su : OICE: no a limiti di capitale nelle Società di progettazione