Detrazioni fiscali del 65%, online il portale dell’Enea

E’ possibile inviare la documentazione per la riqualificazione energetica degli edifici e di loro parti

E’ attivo da poco il sito online attraverso il quale è possibile inviare all’ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, tutta la documentazione necessaria ad usufruire delle detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, fino al 31 dicembre 2017 e per quelli realizzati nelle parti comuni degli edifici condominiali che possiedono i requisiti per usufruire delle detrazioni del 70 e 75%
sino al 31 dicembre 2021, anche se relativamente a questi ultimi non è ancora possibile inviare la documentazione. L’indirizzo è http://finanziaria2017.enea.it
La novità è annunciata dalla stessa Enea che dal 2007 gestisce l’invio telematico delle dichiarazioni a fronte dei lavori completati durante l’anno attraverso una serie di siti web dedicati. Resterà attivo il portale relativo all’anno fiscale 2016 per consentire sia l’invio delle ultime pratiche relative al 2016, sia le eventuali modifiche di quanto già precedentemente trasmesso.
I beneficiari di queste detrazioni sono tutti i contribuenti, professionisti, società e imprese che sostengono spese per l’esecuzione degli interventi su edifici esistenti, su loro parti o su unità immobiliari e le detrazioni riguardano le spese sostenute per gli interventi di riqualificazione globale degli edifici esistenti; per l’installazione di pannelli solari, per il miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro dell’edificio.

Geologi a confronto sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione

In un convegno, tecnici, scienziati e professionisti del settore hanno affrontato i temi caldi della tutela dei cittadini mediante una nuova politica di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio

Casa Italia, il nuovo Codice degli Appalti, le nuove norme tecniche per le Costruzioni, il fascicolo del fabbricato, la Rete delle Professioni Tecniche, la Tutela Ambientale e la Gestione del Territorio, la Protezione civile e la certificazione di eccellenza degli studi di geologia. Sono questi i temi al centro dell’importante convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e svoltosi nella giornata di mercoledì 15 marzo a Bari, in cui i geologi si sono confrontati su sicurezza e prevenzione, con l’obiettivo di definire le strategie da mettere in atto per la prevenzione dai disastri naturali e per la messa in sicurezza del Paese.
Sicurezza e prevenzione sono due temi sensibili in un Paese come l’Italia che ha speso circa 150 miliardi di euro negli ultimi 50 anni per riparare i danni da terremoto, in media tre miliardi all’anno, ma anche in un Paese dove, stando ai dati contenuti nel rapporto Ispra 2015 sullo stato di dissesto della nazione, si contano anche 530mila frane, “vale a dire il 70% di tutte quelle censite nel continente europeo che in totale ammontano a 700mila”, sostiene Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, in una nota stampa. Per il numero uno del CNG sarebbe auspicabile che “georischi e prevenzione siano sempre al centro dell’agenda di governo ma in realtà la prevenzione è ancora solo un auspicio”. Un cambiamento di rotta è necessario, anche mediante un diverso approccio culturale che inevitabilmente deve porre il geologo al centro di ogni scelta progettuale e di pianificazione.

Come si ottiene il sisma bonus?

È necessario certificare il miglioramento della classe di rischio

Per ottenere il sisma bonus è necessario far calcolare a un professionista la classe di rischio pre e post-intervento con lo stesso metodo e certificare l’efficacia dei lavori.

Architetti e ingegneri potranno determinare la classe di rischio attraverso due metodi: quello “convenzionale”, applicabile a qualsiasi tipologia di costruzione, e quello semplificato, con un ambito applicativo limitato. Si può utilizzare anche il metodo semplificato che si basa su una classificazione macrosismica dell’edificio ed è indicato per una valutazione speditiva della classe di rischio dei soli edifici in muratura; può essere utilizzato sia per una valutazione preliminare indicativa, sia per valutare, limitatamente agli edifici in muratura, la classe di rischio in relazione all’adozione di interventi di tipo locale. Le Linee Guida specificano che quando si prevede l’esecuzione di interventi volti alla riduzione del rischio, l’attribuzione della classe di rischio pre e post intervento deve essere effettuata utilizzando il medesimo metodo e con le stesse modalità di analisi e di verifica.

Emilia-Romagna: 10 milioni per la mobilità sostenibile

Potranno essere usate per piste ciclabili, stazioni ferroviarie e case cantoniere

La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 10 milioni di euro che serviranno per piste ciclabili, per il recupero di stazioni ferroviarie e la ristrutturazione di case cantoniere.
Il contributo prevede un raddoppiamento delle piste ciclabili in regione e una integrazione maggiore tra treni e bici rendendo raggiungibili anche zone lontane dai centri abitati. Si potranno costruire le piste ciclabili anche non in adiacenza alle strade, ma su tracciati differenti (come era invece previsto in una legge del 1998).
Nell’erogazione dei contributi regionali verranno premiati i progetti che prevedono forme di vigilanza anche tramite videosorveglianza e servizi agli utenti come ciclo-stazioni.
La Regione ha inoltre sottolineato che entro la fine della legislatura i 10 milioni già stanziati saranno rimpolpati da altri fondi e la cifra arriverà a 25 milioni di euro in totale.

Anche i geometri tra i soggetti abilitati alle successioni online

Con una circolare pubblicata in data 8 febbraio 2017 il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati ha rassicurato i propri iscritti circa la possibilità di utilizzo della nuova procedura online per le dichiarazioni di successione. Dunque anche i geometri saranno tra le figure professionali abilitate alla compilazione e all’invio delle successioni con le nuove modalità previste dall’Agenzia dell’Entrate.

Nella circolare si legge che il CNGeGL ha ricevuto “rassicurazione da parte della Direzione dell’Agenzia delle Entrate circa l’imminente emanazione del provvedimento che individi anche gli iscritti nell’albo professionale dei geometri e geometri laureati quali soggetti da includere fra gli incaricati alla trasmissione in via telematica delle dichiarazioni di cui all’art. 3, comma 3, del D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322 e s.m.i.”.

Una precisazione che fa tirare un sospiro di sollievo ai geometri che da sempre sono il punto di riferimento dell’utenza in tema di successioni mortis causa. Con la nuova trasmissione in via telematica contestualmente alla quale si potrà richiedere la voltura catastale automatica, sembrava che le loro competenze in materia fossero in qualche modo limitate, ma la circolare del Consiglio ha chiarito che i geometri continueranno ad essere tra le figure professionali abilitate alla presentazione. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che nei prossimi giorni provvederà all’abilitazione dei servizi a favore dei geometri.

Dissesto Idrogeologico: Stanziati 2 miliardi

Il Governo sosterrà 500 progetti (soprattutto al Sud)

Ministero dell’Ambiente e la struttura di Missione #ItaliaSicura di Palazzo Chigi hanno confermato il loro impegno a sostenere cinquecento progetti, per due miliardi di euro di interventi sul territorio contro il dissesto idrogeologico. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha spiegato che “Questo Fondo ci consente di andare avanti ancora più speditamente e in ogni regione italiana con le opere più importanti per i cittadini e il territorio, a partire dal Sud che più di tutti sconta un ritardo nei progetti. La sfida è tagliare i ponti con un passato di lungaggini burocratiche e fare pianificazioni strutturate, tecnicamente avanzate, in grado di far partire subito le opere sul territorio”.

La ripartizione vede l’80% delle risorse al Sud e il restante 20 al Centro-Nord: come stabilisce la norma, seguendo l’impostazione della distribuzione dei Fondi Sviluppo e Coesione, è questa la ripartizione dei trasferimenti alle contabilità speciali per le singole regioni, che avverranno in tre tranche. Quasi 16 milioni di euro vanno alla Sicilia, destinataria della maggior parte dei fondi. Seguono Puglia, Campania e Sardegna, ognuna delle quali avrà a disposizione oltre 12 milioni di euro. Sono 9,2 i milioni per la Calabria e 7,5 quelli che verranno destinati all’Abruzzo. Basilicata (6,3 milioni) e il Molise con 3,4 milioni chiudono lo stanziamento per il Mezzogiorno.
Al Nord la maggior parte dei fondi vanno in Lombardia (poco oltre 3 milioni), a Toscana ed Emilia Romagna (circa 2,5 milioni), seguono Veneto e Lazio con circa due milioni e Marche con un milione di euro. Oltre 800.000 euro per ciascuna regione vanno alla progettazione di opere in Umbria, Liguria e Friuli Venezia Giulia, fondi anche per le Province Autonome di Bolzano (634 milioni), Trento (589) e la Val d’Aosta (437 milioni).

Nuovi requisiti per le gare di progettazione

Bisogna essere iscritti all’albo, ma non necessariamente laureati

Sono entrati in vigore il 28 febbraio i nuovi requisiti per la partecipazione alle gare di progettazione.
In base al nuovo decreto, i professionisti devono risultare in possesso della laurea in ingegneria o architettura o in una disciplina tecnica attinente all’attività prevalente oggetto del bando di gara.
Nelle procedure di affidamento che non richiedono il possesso della laurea, è necessario avere il diploma di geometra o un altro diploma tecnico attinente alla tipologia dei servizi da prestare.
A prescindere dal titolo di studio richiesto, i professionisti devono essere abilitati all’esercizio della professione ed iscritti al relativo Albo professionale o, in alternativa, essere abilitati all’esercizio della professione secondo le norme dei Paesi dell’Unione Europea di appartenenza.

L’apertura delle gare di progettazione anche a geometri e altri tecnici diplomati è una novità introdotta dal Ministero delle Infrastrutture. Come rilevato dal Consiglio di Stato, la precedente normativa escludeva i tecnici non laureati dai servizi di ingegneria e architettura. Le società devono essere costituite esclusivamente tra professionisti iscritti negli appositi Albi previsti dai vigenti ordinamenti professionali. Devono inoltre indicare l’organigramma aggiornato comprendente i soci, gli amministratori, i dipendenti e i consulenti direttamente impiegati nello svolgimento di funzioni professionali e tecniche e di controllo della qualità.

Semplificata l'autorizzazione paesaggistica

Anche i beni paesaggistici saranno svincolati per interventi “necessari”

L’autorizzazione paesaggistica semplificata sta per essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Il nuovo decreto sull’autorizzazione paesaggistica semplificata, presto operativo, si inserisce nel processo di razionalizzazione delle procedure inerenti alle attività edilizie e individua con precisione 31 interventi liberi e i 42 di modesta entità che possono seguire l’iter semplificato.
Nella norma vengono definiti i piccoli interventi che, anche se realizzati su beni vincolati, sono esclusi dall’autorizzazione paesaggistica. Tra questi ci sono, ad esempio, i lavori per il consolidamento statico e il miglioramento della prestazione energetica che non comportano modifiche sostanziali, ma anche le opere indispensabili per il superamento delle barriere architettoniche. La norma specifica inoltre che gli interventi considerati ad impatto lieve, che usufruiscono di una procedura semplificata. Si tratta, ad esempio, di interventi antisismici e di miglioramento energetico che comportano innovazioni nelle caratteristiche morfologiche dell’edificio, ma anche della realizzazione di tettoie e porticati.

Inquinamento Acustico: nuove norme

Ecco i parametri per i nuovi tecnici e le procedure di infrazione

Sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri due decreti per la tutela dall’inquinamento acustico. Il primo disciplina la figura professionale di tecnico competente in materia di acustica. Il secondo mira a prevenire possibili procedure di infrazione nei confronti dell’Italia.

Nel dettaglio il decreto istituisce un elenco dei tecnici competenti in acustica, tenuto dal ministero dell’Ambiente, e un tavolo tecnico nazionale di coordinamento per la valutazione dell’impatto creato dalle norme sull’abilitazione alla professione. Viene inoltre precisato che la professione di tecnico competente in acustica rientra tra quelle non organizzate in ordini e collegi, ai sensi della Legge 4/2013.
In base alla bozza entrata in Consiglio dei Ministri, il tecnico deve essere in possesso di una laurea o laurea magistrale a indirizzo tecnico scientifico (compresa tra quelle indicate nell’Allegato 2) e possedere almeno uno di questi requisiti: aver superato un master universitario da 12 crediti, di cui almeno 3 di laboratori di acustica; aver superato un corso in acustica, aver ottenuto 12 crediti universitari in materie di acustica; avere conseguito il titolo di dottore di ricerca con una tesi in acustica ambientale. Per un periodo transitorio di cinque anni, potranno iscriversi all’elenco anche i diplomati ad indirizzo tecnico o in possesso della maturità scientifica che abbiano almeno quattro anni di esperienza non occasionale alle dipendenze di strutture pubbliche o in collaborazione con un tecnico competente e abbiano superamento di un corso in acustica.

La bozza prevede inoltre che gli organismi chiamati a certificare la conformità delle macchine siano accreditati dal Ministero dell’Ambiente, definisce i requisiti minimi della strumentazione tecnica che i certificatori devono possedere e fissa ad un minimo di 2,5 milioni di euro il massimale della polizza di assicurazione per la responsabilità civile. Il personale incaricato dei controlli dovrà conseguire la qualifica di tecnico competente in acustica ambientale o aver frequentato con profitto un corso di formazione in acustica ambientale, compresa l’applicazione della direttiva 2000/14/CE, che attribuisca almeno tre crediti. Sarà il Ministero dell’Ambiente a definire argomenti e struttura dei corsi con un decreto ad hoc da emanare entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo. Sono infine previste multe per chi immette in commercio o mette in servizio macchine o attrezzature per le quali è stato accertato il superamento del livello di potenza sonora garantito.

Crescono le gare relative ai servizi di ingegneria e architettura

L’osservatorio fornito dal centro Studi del Cni conferma una crescita costante in atto dall’anno scorso

Segno + anche a gennaio 2017 per le gare per i servizi di ingegneria e architettura: stando ai dati rilevati ed elaborati dal Centro studi del Cni (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), nel primo mese del 2017 sono state bandite gare (senza esecuzione) per un importo complessivo che supera i 30 milioni di euro, 3 volte e mezzo superiore a quanto rilevato nel mese di gennaio del 2016. Si conferma, dunque, il trend id crescita avviato nel 2016 che a ragione può essere definito l’anno di svolta e di rilancio del settore.
Nel caso specifico del mese di gennaio, un grosso impulso alla crescita è stato fornito dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti pubblici, ovvero il DLgs 50/2016, che, limitando di molto il ricorso all’appalto integrato, ha portato le stazioni e i soggetti appaltanti ad incrementare i bandi per i soli servizi di ingegneria.
Dal rapporto del Centro Studi del Cni emerge anche come continui ad essere oltre il 40% la quota di bandi in cui non è indicato il criterio utilizzato per il calcolo del corrispettivo posto a base d’asta, ma anche come stia andando a progressivo esaurimento il numero di bandi da rendere nulli a causa dell’utilizzo di criteri di calcolo diversi da quelli previsti: 1,8% per quanto concerne il 2017.
Un altro dato significativo che emerge dal Rapporto è il valore dei ribassi: a gennaio 2017, il 
ribasso massimo registrato è stato pari al 68,7%.