Le tariffe minime devono tornare un obbligo

Le tariffe minime devono tornare un obbligo

Il Consiglio nazionale degli Ingegneri commenta il ddl presentato da due senatori con il quale abrogare il Decreto Bersani.

Con una nota ufficiale, a firma del suo consigliere Gaetano Fede, il Consiglio nazionale degli Ingegneri ha commentato la notizia della presentazione in Senato di un disegno di legge che mira ad abrogare le disposizioni sulla concorrenza fra i professionisti introdotte dal Decreto Bersani, allo scopo di reintrodurre l’obbligatorietà delle tariffe minime.

Il ddl, firmato dai senatori del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Bartolomeo Pepe e Michelino Davico, parte dalla considerazione che dopo l’entrata in vigore del decreto Bersani, le professioni intellettuali sono state trasformate in lavori impoveriti, in cui la concorrenza fra i singoli lavoratori autonomi ha condotto ad una drammatica riduzione dei compensi, delle prospettive di guadagno futuro e alla riduzione della qualità dei servizi resi, nonostante nella stragrande maggioranza dei casi si parli di lavoratori dall’alta capacità, dal grande bagaglio di competenze tecniche e da un lungo iter di studio e di formazione alle spalle. Reintroducendo l’obbligatorietà delle tariffe minime nella determinazione degli onorari dei liberi professionisti, il ddl vuole riconoscere dignità professionale agli autonomi, al pari delle prestazioni degli altri lavoratori. Secondo Gaetano Fede, consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, “il primo passo dovrebbe essere la reintroduzione dell’obbligo delle tariffe anche per i privati e non più legate all’importo dei lavori. Non deve passare l’idea che il committente deve sempre e comunque risparmiare: gli interventi di qualità, svolti da professionisti competenti, vanno pagati con un compenso equo. Questa è l’unica strada percorribile per ridare dignità prestazionale ai professionisti”.

Il problema di una mancanza di tariffe minime si riverbera anche nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, dove spesso si verificano squilibri al ribasso per il professionista, ma anche nei bandi di gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria e di architettura, dove “gli importi di partenza delle gare – è il pensiero dei due senatori firmatari del ddl – sono spesso casuali, illogici rispetto a quanto richiesto dai bandi”. I requisiti richiesti per legge, infatti, “finiscono per escludere molti studi professionali perché sono studi con il solo titolare o con un numero non sufficiente di dipendenti”, concludono i due firmatari.

Nuovo corso sulle strutture in acciaio antisismiche

Nuovo corso sulle strutture in acciaio antisismiche.

Quello della tutela antisismica è un tema molto sentito nel nostro Paese. In un territorio così interessato da fenomeni sismici, costruire strutture in grado di resistere ai terremoti è il solo modo per proteggersi. Tra i materiali che consentono tale scopo, troviamo certamente l’acciaio: con la sua leggerezza e duttilità, questo metallo permette di realizzare strutture perfettamente antisismiche, in grado di resistere agli sforzi e alle pressioni successive alle scosse telluriche.

Una materia senz’altro complessa, in cui sono richieste competenze e conoscenze specifiche sugli aspetti progettuali ed esecutivi. Per questo Beta Formazione ha reso disponibile un corso dedicato, rivolto in particolare a Ingegneri, Architetti e Geometri: 21 ore di lezione incentrate sugli aspetti fondamentali della progettazione di strutture in acciaio antisismiche.

Programma del corso sulle strutture antisismiche in acciaio.

Il corso affronta diversi step di approfondimento, portando esempi pratici sulle analisi elastiche e plastiche degli elementi in acciaio, corredate di calcoli, prove e presentazione di casi pratici. Nel dettaglio, verranno approfonditi:
– Concetti generali di progettazione antisismica in acciaio
– Calcolo antisismico applicato alle strutture in acciaio (strutture dissipative e non)
– Calcolo agli stati limite ultimo e di esercizio
– Stabilità degli elementi in acciaio.

Per il programma completo, visita il link al corso.

Il corso è già disponibile online sulla nostra piattaforma e-learning per tutti gli Ingegneri, Architetti e Geometri iscritti all’Abbonamento Formazione Continua. Il corso non permette al momento il raggiungimento di Crediti Formativi Professionali, ma permette di sviluppare competenze specifiche riguardo una tematica fondamentale per la sicurezza del patrimonio edilizio del territorio italiano.

Autorespiratori ad uso terrestre: il nuovo corso Beta Formazione

Autorespiratori ad uso terrestre: il nuovo corso Beta Formazione.

Gli apparati autorespiratori sono dispositivi di protezione individuale volti alla salvaguardia dell’organismo umano e alla protezione delle vie respiratorie. Tali apparecchiature sono diffuse soprattutto in ambienti lavorativi particolari in cui, per emergenza o necessità, è necessario disporre di una fonte d’aria respirabile autonoma.

Nel dettaglio, gli autorespiratori favoriscono la respirazione isolando completamente un operatore dall’ambiente esterno, rappresentando di fatto un mezzo protettivo molto sicuro per procedere attività in ambienti contaminati, per esempio da vapori, nebbie o polveri. Un campo affascinante, dunque, che Beta Formazione ha deciso di rendere disponibile in un corso di 3 ore accessibile da tutti gli iscritti all’abbonamento Formazione Continua.

Il programma del corso “Formazione per l’utilizzo di autorespiratori ad uso terrestre”

Il nostro corso prende le mosse dal panorama normativo, descrivendo le diverse modalità di sicurezza e di controllo previste dal Decreto 2 maggio 2001 n° 226 e dal D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 art. 66. DPI.
Il programma delle lezioni scende ulteriormente nel dettaglio, illustrando tipologie, caratteristiche,conservazione e manutenzione degli autorespiratori, con tanto di capitolo finale incentrato sull’addestramento teorico per l’impiego di tali apparecchi.

Modalità di svolgimento del corso.

Il corso è disponibile già da oggi online sulla nostra piattaforma e-learning, ed è rivolto a tutte le categorie professionali interessate ad approfondire questo importante tema per la salute e la sicurezza. è pertanto disponibile all’interno dei percorsi formativi di Ingegneri, Architetti, Periti Agrari e Industriali, Geometri, Chimici e Geologi. Momentaneamente, il corso non permette di accumulare Crediti Formativi Professionali.

Sei interessato al nostro corso?
Scopri maggiori informazioni su: Formazione per l’utilizzo di autorespiratori ad uso terrestre.

Abusivismo: divisione tra “tollerabili” e non

Abusivismo: divisione tra “tollerabili” e non.

Il DDL Falanga divide in due categorie per priorità di demolizione.

Il parlamento ha approvato lo stanziamento di 45 milioni di euro per le demolizioni delle opere abusive. Con il DDL Falanga, approvato il 17 maggio in Senato, il parlamento ha sancito che ci sarà da ora in poi distinzione tra abusivismo di necessità e abusivismo di speculazione. Questo significa che l’abusivismo che rientrerà nei canoni della “necessità” sarà tollerato, mentre si interverrà nel caso di “speculazione”.

L’abbattimento è previsto per gli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico o a vincolo sismico o a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico o storico-artistico; gli immobili che costituiscono un pericolo per la pubblica e privata incolumità; gli immobili sottratti alla mafia. La priorità sarà data agli immobili non ultimati o non abitati.
I costi saranno coperti dai comuni e dal fondo di 45 milioni del Ministero delle Infrastrutture.
I commenti politici della maggioranza sottolineano che il provvedimento renderà “Più veloci e più fluidi gli abbattimenti”, mentre i senatori di Sel e 5stelle che hanno votato contro sottolineano che il ddl “rallenta le demolizioni, legalizza l’abusivismo edilizio e incentiva gli illeciti”.

Il Codice Appalti funziona

Il Codice Appalti funziona.

Cresciuti del 68% in un anno.

A un anno dal Codice Appalti, entrato in vigore nel maggio 2016, gli appalti sono cresciuti per valore del 68% passando da 404 a 240 milioni di euro. Secondo Osservatorio OICE/Informatel le gare di servizi per sola progettazione sono andate anche meglio perché la crescita si stima attorno al 84% arrivando a toccare la soglia dei 41 milioni.

“I primi dodici mesi di applicazione del nuovo Codice degli Appalti – ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE – hanno permesso al mercato della progettazione pubblica di riprendere a grandi passi la strada della crescita, che si era interrotta dieci anni fa; confidiamo che anche il nuovo decreto correttivo confermi per i prossimi mesi l’andamento largamente positivo di quest’ultimo anno che si può dire abbia rappresentato un anno di svolta per la progettazione e i servizi di ingegneria e architettura. L’OICE si è fortemente battuta perché arrivassero correzioni sul fronte della correttezza degli importi a base di gara, tema che rappresenta più del 30% delle azioni sul monitoraggio sulla legalità dei bandi di gara che OICE da venti anni effettua quotidianamente. L’obbligo di applicare il decreto parametri, sul quale si appunterà la nostra attenzione, certamente va in questo senso, unitamente al ripristino della norma che vieta di subordinare i corrispettivi al finanziamento dell’opera progettata e, infine, alla disposizione da noi proposta, che vieta ogni forma di rimborso o sponsorizzazione al posto del pagamento del compenso”.

Diventare EGE: ruoli e competenze nel Corso Online di Beta Formazione

Diventare EGE: ruoli e competenze nel Corso Online di Beta Formazione.

La figura dell’Energy Manager: profilo, responsabilità, competenze.

Il Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia (meglio conosciuto come Energy Manager o EGEEsperto in Gestione Energia) è stata istituita in Italia con la legge 9 Gennaio n. 10 (art.19). Con la presente, viene introdotto l’obbligo della sua figura nelle realtà industriali energivore (con consumo superiore a 10.000 tep/anno) e in quelle del settore terziario, civile o dei trasporti con consumo superiore a 1.000 tep/anno.

L’Energy Manager è un profilo di alto livello, utile a supportare le aziende nel campo dell’efficienza energetica: tra le sue responsabilità, il rispetto delle normative in materia di risparmio energetico e la supervisione delle politiche energetiche. Si tratta quindi di una figura con competenze tecniche, manageriali, economico-finanziarie e legislative, che attraverso il suo operato ottimizza l’efficienza delle fasi di produzione e degli edifici aziendali, aiutando a ridurre i costi (evitando anche di incorrere in sanzioni per il mancato rispetto delle normative vigenti). Si occupa inoltre di diagnosi energetiche e grazie alle sue conoscenze del settore, può aiutare le aziende ad ottenere sgravi fiscali per l’adozione di fonti energetiche rinnovabili.

Come diventare Energy Manager: il corso di Beta Formazione per ottenere la Certificazione.

A partire dal 19 luglio 2016 tutti gli EGE devono possedere la certificazione prevista dal nuovo D.Lgs. 102/14 per condurre diagnosi energetiche e rilasciare certificati bianchi. Proprio in previsione dell’esame di certificazione, Beta Formazione ha deciso di istituire il corso “Corso Energy Manager – Esperto in Gestione Energia”, un percorso di 40 ore con l’obiettivo di preparare alla verifica delle competenze e delle conoscenze per diventare EGE.

Il corso, tenuto dall’Ing. Marianna Segreto, affronta tutte le tematiche relative alla gestione dell’energia, offrendo un quadro completo ed esaustivo delle normative in vigore, del mercato dell’energia, dei ruoli e delle competenze di questa figura all’interno delle aziende. Un corso accessibile ad ogni tipologia di professionista, ma rivolto in particolare a Periti Industriali, Geometri, Architetti, Ingegneri, Periti Agrari, Laureati in chimica, Laureati in Scienze e Tecnologie Agrarie e Scienze e Tecnologie Forestali e Ambientali ed Enti Pubblici.

Il corso permette inoltre di ottenere Crediti Formativi Professionali a diverse categorie (Ingegneri, Geometri, Geologi e Periti Industriali).
Per ottenere maggiori informazioni su modalità di erogazione del corso, programma e CFP riconosciuti, visita la pagina dedicata al corso “Corso Energy Manager – Esperto in Gestione Energia”.

Benefici della riqualificazione acustica – Beta Tour Bari 2017

Beta Tour Bari 2017 – Benefici della riqualificazione acustica.

Terzo appuntamento Beta Tour a Bari il 24 Maggio.

Mercoledì 24 Maggio si terrà a Bari il terzo appuntamento con Beta Tour, la serie di convegni organizzati da Beta Imprese e rivolti alle categorie professionali. Dalle ore 14:30, l’Hotel Parco dei Principi aprirà le sue porte a imprese, produttori e professionisti per discutere insieme di “Benefici della riqualificazione acustica”. Un’occasione importante per ascoltare esperti autorevoli e instaurare un dialogo con i professionisti che decideranno di partecipare alla giornata.

Programma della giornata:

ore 14.30 Registrazione partecipanti
ore 15.00 Saluti di Benvenuto
Dott.ssa Martina Dall’Olio – Presidente Beta Imprese S.r.l.
Saluti dei Presidenti degli Ordini Professionali
ore 15.30 Introduzione ai lavori
Ing. Egidio Fortunato – Assoimprenditori
ore 15.45 Quadro normativo riguardante la normativa DD.MM. 24/12/2015 e 11/01/2017
Ing. Egidio Fortunato – Assoimprenditori
ore 16.15 Il vantaggio nell’ambito fiscale
Dott. Giuseppe Miceli – Legal Advisor
ore 17.00 Fastidio e danno da rumore
Dott. Leonardo Serano – Medico del lavoro
ore 17.15 L’acustica in edilizia: guida agli adempimenti amministrativi Arch. Marco Maltinti
ore 18.15 La proposta di BetaFormazione per i professionisti che devono applicare I CAM
Ing. Egidio Fortunato – Assoimprenditori
ore 19. 00 Conclusione e saluti

Come già successo per gli altri eventi del Tour, Beta Formazione sarà presente come main sponsor. Alla fine della giornata, la nostra azienda rilascerà in omaggio un corso accreditato in e-learning per tutte le seguenti categorie professionali: Ingegneri (8 CFP), Architetti (8 CFP), Geometri (16 CFP), Periti Industriali (11 CFP), Geologi (12 CFP), Periti Agrari (12 CFP). La partecipazione permetterà inoltre il riconoscimento di CFP.

Per altri informazioni, visita l’evento su Event Brite.
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Scia, arriva il modello unificato

Scia, arriva il modulo unificato.

Un passo avanti importante sulla strada della semplificazione e della sburocratizzazione.

Diventeranno operativi – o quantomeno dovranno diventarlo – dal prossimo 30 giugno i nuovi modelli unici semplificati per l’edilizia, che verranno adeguati ai nuovi Decreti Madia: in pratica ci sarà un modulo unico per la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e moduli più snelli per la Cila (comunicazione inizio lavoro asseverati). E’ quanto prevede l’accordo, stipulato nei giorni scorsi, tra Governo, Regioni e Province autonome, ANCI e UPI. “Sostanzialmente gli enti avranno una sola modulistica valida per l’intero territorio nazionale – ha spiegato in una nota ufficiale Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni – sia che si tratti di ristrutturazioni della casa o dell’apertura di attività commerciali. Si tratta di una tappa indispensabile per il processo di semplificazione e della sburocratizzazione nell’ambito della presentazione di segnalazioni, comunicazioni e istanze nei settori dell’edilizia e delle attività commerciali, ma anche di una modalità che permette di eliminare i circa 150.000 certificati che ogni anno sono rilasciati in Italia.

In sostanza, non potranno più essere richiesti certificati, atti e documenti che la pubblica amministrazione già possiede ma solo gli elementi che consentano all’amministrazione di acquisirli o di effettuare i relativi controlli. E non potranno più essere richiesti dati e adempimenti che derivano da “prassi amministrative”, ma non sono espressamente previsti dalla legge, (ad esempio, il certificato di agibilità dei locali per l’avvio di un’attività commerciale o produttiva). Sarà sufficiente una semplice dichiarazione di conformità ai regolamenti urbanistici, igienico sanitari, e via dicendo. E ancora non sarà più richiesta la presentazione di autorizzazioni, segnalazioni e comunicazioni preliminari all’avvio dell’attività. Ci penserà ad acquisirle lo sportello unico per le attività produttive (Suap), presentando le altre segnalazioni o comunicazioni in allegato alla Scia unica o la domanda di autorizzazioni in allegato alla Scia condizionata (Scia più autorizzazioni).

Semplificato anche il linguaggio, per favorire una comprensione più chiara ed immediata tra cittadini, professionisti e Amministrazioni. Adesso tocca ai Comuni che dovranno pubblicare sui loro siti istituzionali, entro e non oltre il 30 giugno 2017, i moduli unificati e standardizzati. Nel caso in cui sia necessario adattare i modelli unici a delle specifiche norme regionali, le regioni dovranno provvedere entro il 20 giugno 2017, in modo da dare ai Comuni la possibilità di pubblicare i moduli entro i termini prestabiliti.

Correttivo degli appalti, ecco le nuove regole

Correttivo degli appalti, ecco le nuove regole.

Il decreto correttivo entrerà in vigore il 20 maggio. Spiccano il massimo ribasso fino a 2 milioni di euro e l’obbligo di pagamento dei professionisti anche se non arrivano i finanziamenti.

Ancora pochi giorni ed entrerà in vigore – per l’esattezza il 20 maggio – il decreto correttivo del codice degli appalti, che recepisce le segnalazioni e le indicazioni formulate, fra gli altri, dall’ANAC, dal Consiglio di Stato e dalle associazioni di settore. Tra le modifiche introdotte si segnala il massimo ribasso, ovvero il fatto che potranno essere aggiudicati con il criterio del prezzo più basso i lavori di importo fino a 2 milioni di euro a condizione che si tratti di procedure ordinarie (non procedure negoziate) e che sia posto a base di gara il progetto esecutivo; l’introduzione della soglia minima di 150 milioni di euro per poter ricorrere all’istituto del contraente generale con l’obiettivo di evitare che il ricorso all’istituto per soglie minimali costituisca un modo per eludere il divieto di appalto integrato; e ancora le stazioni appaltanti non potranno subordinare la corresponsione dei compensi dei professionisti all’ottenimento del finanziamento per l’opera progettata né potranno prevedere forme di sponsorizzazione o di rimborso nei contratti per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Inoltre basta un nuovo ok per i pareri scaduti e le amministrazioni dovranno scegliere i collaudatori da un apposito albo. Di rilievo anche la sanatoria dei progetti scaduti.

In caso di appalto annullato o ritirato, infatti, le autorizzazioni relative ai progetti da mandare in gara possono scadere prima che si completino le procedure per il ri-affidamento dei lavori. E allora è stato inserito un comma che permette di prorogare le autorizzazioni per un periodo massimo di cinque anni, a condizione che il progetto non abbia subìto variazioni in materia di regolamentazione ambientale, paesaggistica e antisismica né in materia di disciplina urbanistica. Infine, spiccano l’aumento dal 30% al 49% del contributo pubblico per la realizzazione di opere in partenariato pubblico privato e la nuova misura che rende possibile sottoscrivere contratti di concessione e Partenariato pubblico privato solo dopo l’approvazione del progetto definitivo, rendendo così più credibili i piani economico-finanziari che sono alla base dei nuovi progetti di investimento.

La Riduzione del Rischio Idraulico in un nuovo corso aggiornato

La Riduzione del Rischio Idraulico in un nuovo corso aggiornato.

La Riduzione del Rischio Idraulico.

I cambiamenti climatici, l’elevato tasso di urbanizzazione, la cementificazione e l’impermeabilità del suolo, ma anche eventi e cause naturali: tanti sono gli elementi che concorrono ogni giorno ad aggravare il rischio idraulico nelle aree urbanizzate. Un problema che in Italia è diffuso in modo capillare e che risulta ulteriormente aggravato dalla mancata o errata manutenzione dei corsi d’acqua.

Proprio per ovviare alle fragilità del nostro territorio, per questo è nata l’esigenza di disporre di figure professionali preparate in materia, altamente specializzate nella gestione e manutenzione delle risorse idriche. Il corso di Beta Formazione “Tecniche e tecnologie per la mitigazione del rischio idraulico fluviale” risponde a questa esigenza, introducendo ai temi fondamentali per la stabilità dei corsi d’acqua e la loro protezione.

Il corso Beta Formazione per la Riduzione del Rischio Idraulico.

Il corso ha l’obiettivo di illustrare tutte le tecniche e le tecnologie applicabili agli alvi fluviali, al fine di mitigarne il rischio idraulico. All’interno del corso sono quindi spiegate diverse soluzioni tecniche e sistemazioni idrauliche, con particolare attenzione alle soluzioni di tipo “flessibile” quali gabbioni, materassi realizzati in rete doppia torsione.

Focus anche sule normative vigenti quali le NTC 08 e sull’obbligatorietà della marcatura CE per i prodotti in rete doppia torsione (secondo le “Linee Guida per la certificazione di idoneità tecnica all’impiego e l’utilizzo di prodotti in rete metallica a doppia torsione” emesse dal CSLP nel 2013). In più, saranno mostrati alcuni casi applicativi di buona progettazione.

Modalità di erogazione del corso e crediti formativi riconosciuti.

Il corso è già disponibile sulla nostra piattaforma online di e-learning. Compreso all’interno dei pacchetti di Formazione Continua rivolti a Geometri, Geologi, Ingegneri e Periti Agrari, il corso non permette di accumulare CFP, ma concorre allo sviluppo di specifiche competenze per svolgere adeguate lavorazioni volte a garantire stabilità e protezione degli alvi fluviali.

Per maggiori informazioni sul corso, visita la pagina: “Tecniche e tecnologie per la mitigazione del rischio fluviale”
Per altri dettagli, puoi scrivere scrivi una mail a assistenza@betaformazione.com o chiamare il numero 0545 916279.